Vi era certo una qualche forma di
emulazione se, come accertò la Guardia di Finanza di Catanzaro
durante una perquisizione eseguita nell'abitazione materana del Chieco. Nel suo personal computer venne rinvenuto un file contenente
il testo di una querela del Buccico che, ammise Chieco, egli intese
utilizzare quale spunto per redigerne una a sua firma. Di questa
querela narreremo in seguito, poiché si tratta di un procedimento
tuttora in corso in sede di appello.o “distacco”, ecco collocarsi
Giuseppe Chieco, all'epoca Procuratore Capo presso la Procura della
Repubblica di Matera.
Siamo nei primi mesi del 2007 e la vis
querelatoria contro gli articoli de “Il Resto” tocca il suo
apice. Praticamente per ogni uscita (settimanale) vengono presentate
una o più querele. A volte lo stesso articolo viene querelato da più
persone ed invocando la competenza di diverse Procure. Il risultato è
una moltiplicazione dei procedimenti penali cui seguirà una
moltiplicazione delle udienze.
Tutti i procedimenti terminati con
sentenze oppure ordinanze definitive, si sono conclusi con
l'affermazione dell'innocenza dei giornalisti. Ma, il vero paradosso,
è che per alcuni procedimenti “doppi”, sorti cioè dalle
medesime doglianze, per gli stessi articoli, con coincidenza dei
querelanti, i giudici delle udienze preliminari hanno continuato a
disporre i rinvii a giudizio. Per cui, tra le tante storture che
limitano la possibilità di continuare a svolgere il nostro lavoro di
giornalisti, vi è anche quella di dover rispondere ai giudici per
delitti certamente non commessi per i quali è impossibile che non si
arrivi all'assoluzione per “ne bis in idem”. Appare chiara la
conclusione da trarre sul perché un giudice, informato attraverso le
formalità di rito, rifiuti di prendere atto dell'inutilità di
proseguire nel processo con ulteriori udienze, citazioni, testimonianze, carte,
carte e ancora carte; a volte persino in bollo!
Nel presentare il procedimento 2544/2007 presso il
Tribunale di Catanzaro, nulla si deve aggiungere agli atti ufficiali
del fascicolo, culminanti con una sentenza chiarissima.
Solo il rammarico che, a distanza di otto anni e dopo un
proscioglimento divenuto definitivo a maggio 2014, noi giornalisti
siamo ancora sotto processo (per gli stessi articoli, su querela
dello stesso Chieco, presso lo stesso Tribunale, su richiesta della
stessa Procura).
Il Giudice dell'Udienza
preliminare è chiarissimo: “...Orbene
manifesta è, alla luce di tali emergenze, la veridicità del
contenuto degli articoli dedicati all'argomento appena esaminato e
ciò anche alla luce delle stesse ammissioni del diretto
interessato... Acclarata la verità storica delle notizie divulgate,
pacifica appare l'operatività nella vicenda in esame dell'esimente
del diritto di cronaca giudiziaria anche nella forma putativa atteso
l'evidente interesse sociale delle notizie pubblicate e, comunque,
l'assenza negli articoli redatti dal PICENNA di contumelie o offese
gratuite finalizzate a immotivatamente aggredire la sfera personale
del soggetto passivo. Consegue da quanto detto che, in favore degli
odierni imputati, va emessa una sentenza di non luogo a procedere \n
ordine al delltto loro contestato perché il fatto non costituisce
reato...”.
La Procura di Catanzaro, chiede il
rinvio a giudizio senza aver svolto alcuna indagine circa la
fondatezza delle notizie riportate negli articoli contestati. Scrivere di un magistrato costituisce diffamazione “a prescindere”,
anche se si scrive il vero, come in questo caso. Poi occorrono sette
anni per venirne fuori!
Diversamente, il Dr. Chieco è andato
tranquillamente in pensione senza aver mai dovuto rispondere di quei
comportamenti e degli atti da lui assunti in veste di Procuratore
Capo di cui chiedevano conto gli articoli pubblicati. Richiesta che
tanto lo aveva disturbato spingendolo a querelare ingiustamente,
poiché tutto quanto riportato era, e si è dimostrato, assolutamente
vero.
- Il Resto del 17/3/2007 “GIUSTIZIA,
PUNTO E A CAPO”
- Il Resto del 31/3/2007 "TUTTI INSIEME NEL CAOS GIUDIZIARIO"
- Il Resto del 21/4/2007 - "E' INIZIATO IL DECADIMENTO DELLA GIUSTIZIA"
- Il Resto del 5/5/2007 “LA BPMat E’
BEN LIETA CHE VI SIANO INDAGINI IN CORSO”
- Il Resto 12/5/2007 “STORIE DI
MAGISTRATI CHE ABUSANO DEL LORO MANDATO”
- Querela di Giuseppe Chieco del
24/5/2007
- Avviso di chiusura delle indagini del14/9/2007
- Avviso di chiusura delle indagini del14/9/2007
- Memoria difensiva sulla fondatezzadegli articoli del 5/6/2013
- De Gennaro ed il villaggio dei turchesi
- Sentenza di proscioglimento del
18/12/2013